I giapponesi non mangiano solo pesce crudo! Oggi si mangia nikujaka
Si lo so... nella home ho messo un sondaggio, che ha avuto un incredibile successo (ben 3 voti! Ah, ah.... ok... devo pubblicizzarmi di più!) e dove c'è stato un plebiscito per l'omerice... ma siccome adesso non ho sottomano la rivista con la ricetta ho pensato di proporvi una cosa che è tutta diversa ma che potrebbe piacervi.
Quante volte vi è capitato di proporre la cucina giapponese e sentirvi rispondere "No! Io il pesce crudo non lo mangio!" oppure "E' tanto buona qulla italiana! Chissà che schifezze si mangiano questi!"?
Tante, vero? Beh, questa è una ricetta che se non glielo dite che è giapponese potrebbero scambiarla tranquillamente per una nostrana.
La prima volta che la vidi, la stavo servendo al ristorante (in Giappone ho fatto la cameriera) e ricordo di aver pensato che mi faceva tornare in mente lo stufato di mia nonna. Poi a casa me la sono ritrovata per cena (al ristorante se avanzava del cibo ce lo facevano portare a casa ed io ne approfittavo così mangiavo tanti piatti della tradizione) e devo dire che anche il sapore era simile. Che mia nonna fosse giapponese?
Nikujaka letteralmente significa carne e patate ed infondo questo è!
Dosi per 2 persone:
Patate 3 di media grandezza
Cipolla 1/2 grande
Carota 1 piccola
Carne di manzo tagliata fine 100g
Zuppa dashi 2 tazze
Sake 3 cucchiai
Zucchero 2 cucchiai
Mirin 2 cucchiai
Salsa di soia 3 cucchiai
Olio 1 cucchiaio
Tagliate in 4 le patate pelate, tagliate la carota ed affettate la cipolla. Tagliate la carne di manzo in bocconi (cioè della grandezza giusta per essere mangiati senza bisogno di doverli tagliare: ricordatevi che nelle tavole giapponesi non c'è il coltello!).
Fate scaldare l'olio in una casseruola quindi aggiungete la carne. Quando cambierà colore versate anche le patate, la carota e la cipolla.
Una volta che si siano leggermente fritte, aggiungete il dashi, il sake e lo zucchero e lasciate cuocere a fuoco medio per 3 minuti.
Questa diciamo che è la ricetta base, poi ci sono tante varianti che le mamme giapponesi si tramandano da madre in figlia.